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In your room
  • 24 aprile 2017

La musica ci salva la vita, senza di essa saremmo in molti al manicomio. Ci sarebbe sempre una stanza, con un letto e un tetto, direte voi che basta l’essenziale, ed è vero, ma le eccezioni si sa …

Cristiana ce l’aveva una stanza tutta sua, a dire il vero era per tutti, ma la musica pur essendo un concetto astratto, mentale, è pure numerico: tocca venderli i dischi, far quadrare i conti, mentre il mondo cambia e le leggi di mercato la fanno da padrone.

A me manca il suo “Rolling store”, un angolo di Grosseto che non c’è più, che ha ceduto il passo agli store che rivendono d’ogni cosa, perché per bere e per mangiare si spende sempre, ma per i dischi oramai c’è internet, e che te ne fai della casa invasa di supporti digitali, vinili che prendono polvere, mensole da spolverare, e poi i telefonini con le cuffie fiche e appariscenti, le penne USB per le auto: insomma un bel caos sintetizzato: però a me mi ci piange il cuore e lo so bene che A ME MI non si può dire.

Chiesi alla mia amichetta di regalarmi un pezzo di cartone gigante, di quelli che pubblicizzano l’uscita di un nuovo disco o singolo, lo feci nella fase del suo “fine cerchio”, e quale poteva essere il pezzo da impiastricciare se non quello dei DEPECHE MODE?

Il risultato è questo, gliel’ho girato nuovamente a lei; sta in camera sua e non sarà una sintesi perfetta; magari ingombrerà; sarà palloso da portarsi a giro per i traslochi che verranno; però vuoi mettere?

Ti voglio bene Cris

Particolare zero

Particolare 1

partcolare 2

Particolare 3

 115 base x 90 altezza … anno 2016. Courtesy Cristiana Tozzi

Quel fottuto di Charles
Quel fottuto di Charles
  • 01 gennaio 2016

Fascinazione e distacco …

… anche a questo penso tra le innumerevoli cose, se guardo cosa mi suscita uno come Charles Bukowski. Certi soggetti producono troppo, tanto, eccessivamente sviluppano emozioni, sensazioni contrapposte, medaglie a quattro facce e non solo a due. Va riconosciuta a prescindere l’importanza di taluni demoni, non solo per la sfacciataggine, per la temeraria e tosta ostinazione di aver aperto nuove prospettive e nuovi scenari linguistici in tempi in cui la censura era quasi la bocca principale cucita sulle labbra dei più: uno come Charles, ha dato forza, rinvigorito, incoraggiato, ringalluzzito chiunque non accettasse tacite convenzioni ( seppur vivendole in sordina ). Meriti che a distanza di decenni e decenni, non vanno vanificati; la letteratura odierna, la scrittura attuale, quella più spinta, oramai  lecita e apprezzata dai più, non può prescindere dall’opera dello scrittore americano, ma tedesco di nascita. E’ pur vero che, per quanto detto e espresso sopra ( credo e confermo sia Bibbia ), allo stesso modo reputo che, per vivere certe condizioni, vi siano delle inclinazioni non comprabili alla Standa, attitudini non per tutti diciamo. Ci vuole il fisico, forse meglio il fegato, pelo sullo stomaco e una dose importante di pazzia, per gestire certi sali-scendi dettati dagli inevitabili vuoti di un’esistenza assai frenetica. Al pari di una rock star, di un’icona o di una musa sempre sotto ai riflettori, con ore e ore di trucco, specchio e telecamere accese sul viso ad inquadrare e sezionare musi che diventano mercificazione per forza di cose. La velocità è per pochi, in molti staccano il piede dal pedale dell’acceleratore, salvandosi dall’imminente schianto. Questo lavoro, composto da acrilici volutamente distorti, frattaglie intestinali e provocazioni verbali, va a chi doveva andare: a quell’Alessandro che vive quasi sempre a quel modo, sbattendo e spiattellando in faccia a chiunque capiti, l’essenza cruda del suo esistere. In quel podere spero andrà la mia “fatica”, lo stesso dove anni addietro lo immortalai con un bicchiere di vino rosso in mano, la sigaretta nell’altra e una foto di quel fottuto di Charles al muro.

Dettaglio 2

30 x 60 … anno 2015. Courtesy Alex.exe ( alias Alessandro Castaldo )

Opera per intera
Anticipazione sui tempi ( tributo a Rino Gaetano )
  • 29 dicembre 2015

Il titolo a mio avviso non poteva essere che questo …

l’attualità di Rino Gaetano è evidente e ovvia, palesemente vivida. Il suo spessore è talmente concreto e tangibile, da indurlo nei testi, a immaginare ciò che in futuro si sarebbe avverato ( vedi la globalizzazione ). La sua poetica è stata lì, in omaggio, gratuita, popolare: dalla radio, alla tele, ai rotocalchi. Una ciambella di salvataggio la sua discografia, tesoro prezioso da cui attingere: un marinaio di terra ferma in sintesi, con una corda che come quella attorno al comune cerchio arancio, usato dai bagnini, gli si è ritorta contro, stringendolo nella morsa del business da cui tanto era impaurito.  Si travestiva da pagliaccio a dimostrazione che vivevamo ( e tuttora viviamo ) in un circo. Cercava di portare tutti nella realtà che nessuno voleva vedere. Nell’era della cementificazione, dei frak, delle campagne elettorali, del finto perbenismo e dell’ostentazione del benessere, la sua lungimiranza, il suo essere precursore e poeta veggente, lo ha asfissiato, ingabbiato, solo successivamente santificato. Un martire sorridente, usando una similitudine che non copre tutti i suoi meriti certamente, che non ce lo restituisce indietro. Concludo virando altrove, tornando sul presente: devo molto a mia sorella in verità, lo spunto sul cantautore calabrese, è tutto suo. La sua grande amica Valentina, mi aveva commissionato un lavoro per casa sua, per personalizzare la propria dimora, la stessa che condivide con i suoi due uomini di vita. Non sapevo da dove partire, avrei dovuto rimettere piedi e naso in quella tana fatta di mattoni a vista, scavata in un vecchio borgo della Maremma. La curiosità è donna, quanto è vero che lo sia anche lo spunto, l’idea, il legame coeso e indissolubile che le solidifica tra di loro quando v’è presenza di amore onesto. Certe cose non passano, sono leggi tacite, attitudini che non si perdono con l’avanzare del tempo, scene che si ripeteranno in futuro. Proprio come le canzoni di Rino Gaetano, quando le canteranno i nostri nipoti, sapendole a memoria, abbassando un finestrino d’auto mentre l’estate avanza, mentre il sole del mare li chiamerà a spogliarsi in spiaggia.

Dettaglio 1

Dettaglio 2

40 x 40 … anno 2015. Courtesy Valentina Cicaloni

 

Bristol's blood
Bristol’s blood
  • 27 dicembre 2015

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Settle Seattle
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